backpaker

Il tempo gocciola e tiriamo le somme

Il tempo ci sfugge di mano…

Siamo a pochi giorni dal termine…E non ci par vero…dopo due mesi e mezzo a rincorrere le tappe del nostro grande “loop” (giro) abbiamo deciso di prenderci queste ultime due settimane thailandesi per riposare e ripercorrere i passi effettuati, le scoperte realizzate…le rivelazioni ottenute…

Mi guardo allo specchio e, ammetto, posso vedere i segni di questi tempi percorsi: sono ancora io, ma diversa.

Il viaggio ancora non è concluso e chissà cosa ci aspetta per i prossimi giorni: c’è sempre qualche colpo di scena dietro l’angolo. Qualunque cosa, pur semplice che sia, può rivelare un messaggio, può sussurrare un segreto, mostrarti una via… può generare uno shock, può rincuorare, coccolarti e farti sentire a tuo agio… Tu devi solo “essere” e intuire quanto puoi tenerti “aperto”, oppure se è meglio “chiudere” un po’… La porta del cuore, la porta dell’anima…solo tu sei in grado di esserne…”La portinaia!” (sorriso sul volto di chi è appassionato dei vecchi Giacomo e gli altri due)….torniamo a noi…

Pai: lungofiume

Ci troviamo a Pai, Thailandia: è un posto parecchio turistico, è vero, ma qui, come a Chiang Rai (tappa precedente) stiamo trovando la situazione ideale per permetterci di osservare, di osservarci.
Abbiamo preso alloggio al KK Hut: un delizioso e, ovviamente, economico gruppo di capanne con l’amaka sotto il portichetto. Leggere, scrivere, approfondire, dialogare ed, anche sì, un po’ di esplorazione sono le attività che ci occupano le giornate…

A nord di Pai

Pai è una cittadella tranquilla dove è possibile trovare il centro della vita notturna, evitabile a piacimento, e la parte dedicata ai dormitori dove la vita è davvero piacevole; in ogni caso gli edifici sono bassi e questo lo apprezzo.
È contornata da un terreno montuoso dove è possibile vedere il cielo, albe e tramonti.

…questo è tutto mio…questo è tutto nostro…

Ci sono attività sportive ed anche attrazioni naturali come caverne, cascate, un Canion, geyser, e sorgenti di acqua calda… Non volendo mettere troppa <>, ci limiteremo a visitare le novità… Non vogliamo correre.

Piccolo geyser: se avete due uova da bollire…..

Siamo molto grati per questa opportunità vissuta fino ad ora e pieni di entusiasmo per l’avvenire.

Cecati dal sole delle 11

C’è il koreano che suona e canta un malinconico rock, scandendo la mattina, il pomeriggio, la sera con musica e meditazione… C’è il britannico venuto qua per espiare qualcosa, cercare un po’ di stabilità per la sua vita nella quiete di questo luogo… Ci sono state le coppie di giovani russi: tranquilli, entusiasti di esplorare e con lo spirito giusto… C’è stato l’uomo “inquadrato” di mezza età: imbarazzato al contatto, si teneva aggiornato online e tentava di adattarsi ad una vita ridotta ai minimi termini… C’è la donna dipinta di anni ’70: passeggia in riva al fiume che scorre…ed ancora, ed ancora…e poi…
… Poi ci siamo noi… come eravamo ci conoscevate…come siamo ci conoscerete!

Aggiro per Pai… Ci piacciono i fiumi come avrete notato…
Un esemplare di elefante e la sua “caccotta”
Ta Pai memorial bridge
Monaco viandante a spasso
Pai canyon
Tramonto al Pai canyon
Alla hotspring nella riserva naturale a Nord di Pai
Angolino “spaziale” nelle campagne di Pai
Io sotto la nostra capanna
…guardando dall’alto scorsi in lontananza…

In marcia verso il Sud Est Asiatico

Non ci par vero!
Eppure sì! Sì ci siamo arrivati…Siamo arrivati a questo fantastico momento di partire…anzi siamo già in cammino…

Eccoci oramai da due settimane nella regione del Sud Est Asiatico, l’Indocina…
I preparativi son stati tanti, e ci sono voluti 3-4 mesi per realizzare di giorno in giorno quello che saremmo andati a fare…poi, arrivato il giorno, cio che avevamo ricercato e letto riguardo a queste zone tanto meravigliose quanto vaste, ci è stato utile sì, ma preannunciava soltanto quello che poi avremmo trovato al di qua.

Partiti da Milano Malpensa io e Mat, il mio compagno d’Esistenza, stiamo saziando momento per momento il nostro desiderio di avventura!

Infatti l’ingegno ci è dovuto venire già in aiuto quando, all’aereoporto di Malpensa, affamati, prima di imbarcarci, abbiamo deciso di prenderci un tramezzino ad una macchinetta di vivande: il pacchetto è rimasto incastrato! Usando diversi stratagemmi finalmente dopo un quarto d’ora di tentativi i nostri spazzolini sono stati utili per la missione ed abbiamo fatto ricredere gli asiatici che ridevano di noi sotto i baffi!

Partiti da Malpensa alle 9:30pm, con scalo di due ore in Oman all’aeroporto di Muscat tra le 6:30am e le 8:30am, abbiamo volato verso Bangkok Suvarnabhumi fino alle 5:30pm (orari locali). Non c’è bisogno di dire che eravamo a pezzi!
Attraversa la sicurezza della frontiera, mostra i documenti, tutto apposto, trova gli zaini al recapito bagagli, metti qualcosa sotto i denti, capisci come funzionano i taxi, salta su un taxi che ti porti al primo dormitorio, (uno dei due soli prenotati su un viaggio da 85 giorni), check in al dormitorio… Insomma si erano fatte circa le 9pm… Con un fuso orario sulle spalle ci si doccia e ci si lascia sopraffare dal sonno….Dormimmo divinamente!
Il dormitorio una stanza doppia in stile thai moderno senza nessuna pretesa al terzo piano di un palazzo accanto ad un cantiere in movimento tutta notte (abbiamo potuto capire così che chi lavora fuori lo fa di notte, cosi non e obbligato a patire l’afa e i raggi solari….).

Piccolo inciso: noi siam partiti con i nostri vestiti invernali da Pavia, quando a Bangkok ci sono tra i 20 ed i 38 gradi in questo periodo XD eravamo abbastanza provati….

L’indomani mattina sveglia per lasciare la camera prima delle 11am: ci ritroviamo fuori sotto il sole ad aspettare un automezzo ignoto che ci porti in fondo alle strada dove, dicono, dovrebbe esserci un autobus verso il centro…Ci trovavamo a 30 km da Bangkok…
Lo sapevamo che non saremmo stati in centro: per la prima notte prenotammo una stanza che fosse “vicina” all’aeroporto tant’è che il nome del dormitorio è Bedroom Suvarnabhumi, peccato aver presunto che ci fossero mezzi di trasporto pubblici che da lì ci avrebbero portato in centro o quantomeno all’aeroporto dove avremmo potuto trovare altri mezzi verso il centro… Non ce n’era uno XD
Dunque eccoci lì, al di là della strada, a chiedere informazioni a un ristorante baracca molto accogliente dove nessuno parlava l’inglese… Fu così che ci accorgemmo di avere fame e, senza disdegnare il locale all’aperto, ne approfittammo con una zuppa locale…

La fortuna dell’ultimo arrivato ci si presenta di fronte: una ragazza thai parla un po’ di inglese e quando la raggiunge il suo compagno si propongono di accompagnarci alla stazione dei treni…

Ci sarà da fidarsi oppure no?

Io non avevo dubbi…Accettai immediatamente la proposta e quando Mat tornò dalla sua prima esperienza in una toilette DAVVERO thai, (è sopravvissuto egregiamente), lo informai della cosa.
Dopo poco ci ritroviamo, con questa coppia thai super disponibile, ad attraversare la periferia di BKK verso una stazione dei treni: lui un musicista thai pop e lei…la sua ragazza.
Arriviamo in stazione e vogliamo dare una ricompensa ai ragazzi, che però non accettano nulla se non dei grandi sorrisi…e così ci salutiamo.

Entrati alla stazione seguiamo i loro consigli e prendiamo un treno che ci porta in centro dove ci aspetta una lunga camminata con i nostri bagagli: due zaini da trekking, uno da 100 l di Mat e l’altro che porto io da 75 l rimediato dal cugino di Mat (grazie Dave!!!).
Camminiamo con diversi Tuk Tuk che si propongono di darci un passaggio che noi rifiutiamo.
Dopo 20-30 minuti di cammino al caldo comincio ad accusare alle spalle…un leggero indolenzimento…
Ma niente paura! Mentre guardiamo la mappa alla ricerca delle direzioni per il dormitorio prenotato per il secondo giorno un ragazzo locale si offre di darci informazioni…noi, fiduciosi dalla prima esperienza, vissuta poco prima, ascoltiamo interessati e, soprattutto, cerchiamo di interpretare quello che l’omino ha da dirci …

Vuole aiutarci?

Ci ritroviamo su un Tuk Tuk per andare all’ufficio turistico che ci vuole vendere un pacchetto viaggio costosissimo, quindi gli facciamo capire che non siamo interessati e ce ne andiamo….

Senza tediarvi ad oltranza con tutte le vicissitudini che abbiamo passato, vi dico soltanto che diffidare un pochino in questi casi è consigliabile… Sia ringraziato il cielo e tutto l’universo che a noi è andato tutto bene e non ci è successo nulla…anzi ne siamo rimasti divertiti in un certo qual modo. Siamo anche rimasti soddisfatti di aver trascorso, in seguito, un paio d’ore scambiandoci opinioni con un gruppo di ragazzi thailandesi che bevevano Rum come fosse una bibita analcolica… era una scena davvero buffa..

Era l’indomani mattina e dopo una bella tazza di caffè siamo partiti per Wat Phra Kaew: troppa fila, troppi “sghei” e con l’ora che s’era fatta…tappa posticipata a quando ritorneremo a Bangkok, ma niente paura!!!!

Camminiamo verso il fiume, ma in realtà giriamo l’angolo e ci rendiamo conto di essere arrivati a Wat Pho! L’ingresso è più abbordabile, niente fila e fa orari più lunghi.
Entriamo e guardandoci attorno ci rendiamo conto di un’estrema bellezza posata su di ogni cosa… Wat Pho è uno dei siti con più riproduzioni dell’immagine del Buddha al mondo…
Credo che le fotografie possano parlare per me 😉

Pagoda
Pagoda
˜
˜

Il Grande Buddha
Il Grande Buddha

Rappresentazioni usate per insegnare la Medicina Tradizionale
Rappresentazioni usate per insegnare la Medicina Tradizionale

Quindi salterò subito a Koh Chang: isola splendida!

Siam arrivati sull’isola e ci siamo presi un momento in riva al mare per lasciare dileguare un po’ di taxi appostati in attesa di turisti…In questo modo abbiamo potuto sperimentare l’autostop in Thailandia: quello che abbiamo potuto notare è stato che la gente locale non si sarebbe mai fermata a darci un passaggio poiché rispettosi, giustamente, del lavoro dei loro compaesani, infatti aspettavamo che un turista avesse il buon cuore di raccattarci e farci appropinquare alla zona dove avremmo dormito.
E così fu!
La prima anima che si fermò fu una donna che viaggiava assieme ad un’altra donna. Sguardo pacifico, sereno, gioioso. Donna americana molto disponibile che possiede un resort sull’isola. Ci da molte informazioni, consigli, dritte su come muoverci e comportarci sull’isola e ci lascia prima di girare verso la strada che porta al suo Resort.

Lì troviamo un “7-eleven” dove possiamo pensare a come nutrirci quella sera. Visitiamo il negozio e dopo una decina di minuti reincontriamo la donna che ci suggerisce di trovare un passaggio per la nostra meta prima del buio. Così ci posteggiamo fuori da 7e e mentre mangiamo un signore tedesco sugli 80 si sofferma a parlare con noi ed anche lui ci parla di come funziona lì sull’isola è in quel momento vedo che fa un cenno dietro di noi, dunque mi giro e vedo un tizio americano che ci dice di attenderlo poiché stava recandosi anche lui oltre la collina (dove dovevamo andare noi) e ci avrebbe dato un passaggio. E così fu!
Ottimo! Secondo viaggio sul pick-up!
E da lì in poi saranno le foto a raccontare….

bty
The waterfall

Le diverse Mangrovie
Le diverse Mangrovie

dav
The mandragore walk

hdr
The beach

dav
Sulla spiaggia di Sihanoukville

Il mare dalla nostra capanna
Il mare dalla nostra capanna

bty
In barca verso Koh Ta Kiev (isola)

Vista dal nostro appostamento
Vista dal nostro appostamento

>abiamo dormito in amaka in riva al mare: splendido, dovete provarlo!< Mat al bar! Mat al bar![/caption]

Gita nella giungla
Gita nella giungla
Palma d cocco appena nato
Palma da cocco appena nato
Granchietti sulla spiaggia
Granchietti sulla spiaggia

Vi saluto con questi scatti e vi dò appuntamento al prossimo collegamento!!