“E” come Erborista

Tutto fermo, ma non la Natura…

Foglie che vibrano, verdissime…parlano accarezzate dal vento. Tronchi ondeggiano al cielo e sono le note di Mat all’Hang Tank drum che mi cullano e ritmano il mio “spippolare” sulla tastiera. Mi guardo attorno e tutto è in fiore, fresco, di colori sgargianti. Un vaso sul tavolo con un mazzetto di fiori gialli profumatissimi di Ginestra mi rassicura e mi dice che la nonna sta bene.

Alberi nel bosco

Sono finalmente seduta qui a scrivere ed esprimere ciò che ho vissuto in questi tre mesi trascorsi.

Di ritorno dal Marocco avevo un articolo pronto riguardo le ultime esperienze, impressioni e riflessioni da condividere , mai pubblicato… E da lì di corsa giù alla potatura degli olivi conclusasi, quest’anno, senza Assemblea del WWOOF.

Tutto fermo, tutto bloccato.

Sono stati mesi duri per tutti, penso, in un modo o nell’altro, e durante i quali ho preferito restare in “silenzio”: quante informazioni, quante energie si sono mosse; ci sono stati i momenti di informazione, ci sono stati i momenti di contro-informazione… e alla fine mi son sentita tanto svuotata che ho optato per la non-informazione e basta. Talvolta mi è risultato difficoltoso mantenere quel centro su cui tanto dondolo.

È stato un periodo di solitudine forzata, è vero, ma vi rivelerò che in questi attimi, in realtà, mi sono trovata circondata da un sacco di creature, che in altri momenti avrei rischiato di dare per scontate…

Parlo delle mie care sorelle piante le quali piano piano, con il lento “arrendersi” del gelo, si sono fatte spazio tra la terra generosa e sono tornate anche quest’anno; i germogli degli alberi i quali timidi e prudenti hanno spinto fino ad esplodere nella luce…i primi fiori fecondi con i loro profumi freschi ed accoglienti che già venivano sorvolati da flotte di bombidi, api ed altri insetti…

L’aiuola di fiori sulla discesa che porta a casa.

Il cinguettio dei volatili mi ha accompagnato di giorno, così come di notte… stormi di uccelli che partivano improvvisamente in sincronia mi hanno ricordato cosa significa essere viva e volare, anche con la fantasia.
Il fratello vento ogni tanto soffiava più del solito ed al caldo riportava il freddo e versa vice: danzava insieme alle nuvole che creavano forme e sfumature nel cielo concretizzando sogni e percezioni.

Scorcio di un cielo mare e di colli all’infinito

Talvolta vento portava la pioggia: acqua preziosa che sgorgava e scorreva dissetando tutto quanto… e con il suo fluire lavava via ciò che doveva essere lasciato andare.

Fiumiciattolo nel bosco sotto casa

All’alba andavo a cercare il sole che manteneva la sua promessa ogni giorno e mi donava la gioia di vivere scaldandomi il petto.

Osservare i mici ed interrogarmi su cosa potessero pensare mi ha incuriosito parecchio… come al solito.

Giuliana e la Micia sul muretto

Mi era difficile rientrare in casa dal giardino e chiudere la porta dietro di me per ritrovarmi delimitata dalle mura, ma vi svelo un segreto: anche lì non ero sola…
Ragni, scolopendre, cimici buffe…si mostravano a me in continuazione…e, seppure in principio io fossi un po’ scocciata (in campagna è un “must” l’insetto in casa) di doverle trovare sempre io e mai Mat ;P mi sono resa conto che ciò accadeva perchè volevano farmi compagnia e ricordarmi che loro c’erano… Anche lì dove ero più lontana dalla Natura, questa mi veniva a trovare…
Seppure possa apparire un po’ macabro, vi posso assicurare che è stato molto bello ricevere le loro visite ed avrei augurato a chiunque soffrisse di solitudine di riuscire a instaurare una comunicazione con questi esserini se avesse ricevuto la loro visita.

Un bunny salvato dalle grinfie di Giuliana

Come ad ogni primavera ci siamo saziati con il giardino pieno di “malerbe”: primula, tarassaco, cicoria, violetta, ortica, parietaria, achillea, luppolo, pimpinella, fiori di sambuco, fiori di robinia, erba cipollina, alliaria, farinaccio…. e non so che altro… gli aromi della vita si sono manifestati nei nostri stomaci per creare nutrimento, depurazione e guarigione.

Squisiti ingredienti selvatici per preparare una cenetta deliziosa per mamma e babbo: insalata con trifoglio, erba cipollina, borragine e pimpinella e frittata a base di infiorescenze di borragine, erba cipollina e sciopetì

È davvero divertente e gratificante cimentarsi nell’inventare ricette a base di piante spontanee e cercare di capire quali abbinamenti con spezie e “odori” siano proficui oppure no… Ad esempio: provate anche voi a grattare un po’ di scorza di limone quando preparate un piatto a base di parietaria!

Piatto a base di cecina, ricotta di pecora guarnita con erba cipollina ed un pizzico d’olio da spalmare sul pane fatto da Mat e una spadellata di trevisana, achillea e tarassaco.

Kefir e Kombutcha ci hanno salvato la vita convertendo l’acqua corrente del rubinetto in benefiche e vivifiche bevande gradevoli e personalizzabili.

Kombutcha e Kefir

Ecco qui un esempio di kefir alla melissa e limone per rilassare gli “animi disperati” durante la giornata.

Kefir aromatizzato alla Melissa

Questa pandemia ha rinnovato anche altri fermenti: Mat ha ripreso a fare il pane con la sua antica pasta madre ereditata durante i suoi viaggi attorno alla penisola e una mitica farina tipo 2 di grano della nostra cara amica Maria che ci ha salvati. Inoltre, ghiotti di yogurt, abbiamo pensato fosse meglio per il portafoglio e anche per il nostro divertimento cominciare a produrcelo da noi: risultato eccellente.

Si è pure imbottigliato con la luna quasi calante!!!

Imbottigliamento del vino in “Cantina Emanuelli” ;P

E finalmente è possibile andare a fare passeggiate ed escursioni durante le quali ammirare impronte di animali selvatici…

impronta: chi indovina di quale bestiola sia? Io ho dei sospetti…

E l’orto? Beh il “giardino mangiabile” ci ha tenuti impegnati fin dal principio ed ora tutto è pronto e cerchiamo di rispettare l’equilibrio tra le creature che lo abitano in modo tale da poterci cibare un po’ anche noi ;P

Il nostro orto <3[/caption] Anche il giardino delle piante officinali è già in fiore: parecchie specie come papavero rosso, fiordaliso, calendula, escolzia, camomilla sono pronte per essere raccolte e selezionate per le varie preparazioni. [caption id="attachment_373" align="aligncenter" width="320"] Una parte dell’infinito e, quasi all’orizzonte, una spirale<3 <3 <3[/caption] [caption id="attachment_378" align="aligncenter" width="320"] Papaver rhoeas, Matricaria chamomilla, Centaurea cyanus, Aquilegia spp., Escholtzia californica, Calendula officinalis

Ci auguriamo presto che voi artri possiate spostarvi e venirci a trovare per gradire un po’ anche voi della piacevole atmosfera e condividere esperienze ed emozioni.

Primo falò con cerchio del femminino della stagione

Vi aspettiamo nella stagione a venire!

Stay tuned!

Da pochi giorni siamo entrati in quel meraviglioso periodo che è l’Estate: Le giornate piano piano si accorceranno per lasciare di nuovo spazio al buio in cui penetra la notte.
Ma calmi! Il processo è ancora lungo e siamo solo al principio!

Oggi è un giorno speciale: per questo motivo, dopo svariate occasioni in cui sentivo forte il desiderio di scrivere senza soddisfare questa mia necessità in virtù di tutto ciò che c’è da fare qui in fattoria, oggi, il giorno di San Giovanni mi prendo un momento per potervi salutare 🙂

Arrivato senza preavviso in questo nord Italia, il giorno di San Giovanni è una delle occasioni in cui tutto si deve fermare per un momento e ciò che sussurra va ascoltato.

Dunque ascoltiamo le dolci, ferme, sagge parole portate dal vento, dai raggi del Sole, dai colori e dal cuore.
Guardiamoci attorno e scorgiamo nei boschi, nei prati, nei pascoli, nel cielo la poesia di una Natura che oramai non si può più celare.

Oggi è un giorno speciale! E per questo ci vengono offerte molte risorse! Infatti, anticamente, il 24 giugno era la data dedicata alla raccolta delle piante medicinali, poiché, in tale data, l’influenza del sole sulle piante è massima, così come la sua intensità radiante. Che si trattasse di una antica festa pagana, cristianizzata in seguito? Probabile…
Sono molte le piante che, ancora oggi, vengono raccolte durante questo splendido giorno per tradizionali preparazioni di liquori o preparati medicamentosi: è questo il caso, ad esempio del mallo di noce acerbo, per preparare il, cosiddetto, “nocino di San Giovanni”.

Un altra pianta raccolta tradizionalemnte in quest’occasione è l’Hypericum perforatum, l’Iperico, comunemente chiamato, appunto, l’Erba di San Giovanni.

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E’ una pianta erbacea dai fusti cilindrici (con due linee per tutta la lunghezza) alti fino ad un metro, ramificati nella parte alta. Possiede foglie opposte ovali-ellittiche. I fiori riuniti in corimbi sono gialli intensi con numerosi stami riuniti in tre facetti. I fiori se sfregati tra le dita danno origine ad un colore rosso scuro.

Gli studiosi hanno supposto svariate teorie a cui ricondurre l’origine del nome di questa pianta: Hypericum.
I Romani la consideravano un’erba solare, dunque, il suo nome deriverebbe da Hyperione, il padre del Sole e dell’Aurora. Altri invece vedono in lui la forza rispetto al mondo degli inferi facendo derivare la sua denominazione da “al di sopra”. Infatti, un altro appellativo che l’accompagna è quella di Scacciadiavoli, un tempo “fuga daemonorum” poichè si riteneva che avesse il potere di liberare le case dagli spiriti e veniva dunque appeso in mazzetti sulle porte di ingresso a stalle ed abitazioni, in testata al letto e sulle culle dei neonati. per questo veniva anche usata durante i riti di esorcismo, per liberare gli “indemoniati”.
Millebuchi: così la chiamavano perchè, se guardate in controluce, le foglie risultano cosparse da forellini, che sono, in realtà, ghiandole traslucide: ecco da dove deriva la seconda parte del nome latino “… perforatum”.

Questa pianta vanta un sacco di proprietà sia per uso interno che per applicazioni topiche.
Infatti le infiorescenze gialle come il sole venivano tradizionalmente raccolte durante il giorno di San Giovanni in pieno sole o la notte per catturare tutte le energie latenti nell’aria e nella terra, per preparare un olio medicamentoso grazie all’azione sinergica dei suoi oli essenziali e dell’ipericina dalle proprietà cicatrizzanti, disinfiammanti ed antidolorifiche, lenitive e rigeneranti della pelle. Va applicato su scottature, ma ASSOLUTAMENTE NO prima di esporsi al sole poichè l’ipericina che si libera nell’olio durante la macerazione che avviene al sole risulta fotosensibilizzante. Per la sua preparazione pasta raccogliere le infiorescenze a corimbo quando completamente aperti o in procinto di esplodere dal bocciolo al fiore e riporle in un vaso di vetro. La droga vegetale andrà poi coperta con olio vegetale (oliva EVO, girasole, o altri oli a piacimento). Il contenitore chiuso, (non ermeticamente in modo che anche l’aria faccia la sua parte), dovà essere poi esposto al sole, come anticipato per favorire l’estrazione dei principi attivi, avendo cura di rimescolare odi giorno in giorno per non permettere a muffe di svilupparsi e mantenere le parti della pianta sotto l’olio. Trascorsi dai 15 ai 40 giorni (in media 21-30) è possibile toglierlo dal sole e filtrarlo per poi utilizzarlo.
Per uso interno vengono sempre colte le infiorescenze, ma lasciate essiccare per preparare infusi e tisane dall’azione tonica, sedativa ed antidepressiva. Queste proprietà, dovute alla presenza di ipericina, iperforina e flavonoidi, le conserva anche l’estrazione idroalcolica, in tintura madre fresca, dell’infiorescenza a 65° alcolici.

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Le sue proprietà erano già conosciute ai tempi della Grecia antica. L’Iperico (dal greco: hyper= sopra, eikon= immagine, ritratto del volto in una materia), ricorda Plinio,, cresceva sulle vecchie statue, ecco perchè si dice che la pianta eserciti un potere sui fantasmi e su altre manifestazioni diaboliche.
Nel Medioevo, a seguito del suo colore giallo, era indicato in disturbi quali l’itterizia, la depressione e l’isteria, mentre a causa dell’intenso colore rosso generato durante l’esposizione al sole ed all’aria del succo della pianta era associato al sangue e Paracelso e chi dopo di lui lo decantarono per uso su piaghe e ferite di varia natura.
Al tempo dei Templari invece fu utilizzato sui soldati allo scopo di non farli perdere d’animo in battaglia poiché la sua energia solare era capace di illuminare le oscurità interiori e scacciare i demoni, come ormai conosciamo anche noi 😉

Ordunque hurrà!
Mano ai cestini questa notte e da oggi in poi nelle giornate di sole fino a che non vedremo scomparire questa pianta nel corso della stagione per lasciare spazio alle sue sorelle.

Facciamone scorta!

Alla prossima puntata fratelli e sorelle!

Primavera sbarazzina, biricchina che ci dona tutto: urrà!!!

Egregi noi e voi, la Primavera ci ha sorpresi prima del previsto, con clima talvolta insolito, quando ancora eravamo in Inverno ed ora che può finalmente esprimersi in tutti i suoi colori e le sue fragranze godiamo dei suoi sussulti qua e là.

Chi l’avrebbe mai detto che le Violette sarebbero di nuovo sbocciate? E le Primule? I Ciliegi?
Diciamo la verità… Noi ogni anno ci aspettiamo che tutto questo e tanto altro accada senza il nostro sforzo, perchè la Natura si impegna, costantemente a modo suo, senza stress donandoci ogni “bene di Dio”.
Esserle riconoscenti nel non danneggiarla è il minimo che possiamo fare, ma questo è un capitolo a sé stante e per fortuna qualcosa si sta muovendo.

Rosa canina pianta

Qui in Fattoria portami via siamo già attivi da un mesetto: son servite un paio di settimane per acclimatare noi, Ele& Mat, in seguito al ritorno dal viaggio in Indocina che ci ha impegnati durante l’Inverno. Dopo di che ci siamo rimessi in pista!
Diserbato l’orto l’abbiamo “rinvigorito” con il compost e del letame e poi l’abbiamo ricoperto con un bello strato di paglia, perchè tutto cominciasse a lavorare indisturbato dai venti.
Nel frattempo il semenzaio si è cominciato a riempire di piante orticole e piano piano anche di piante medicinali.
I cumuli e le aiuole di piante medicinali stanno “subendo” cure molto precise di diserbo manuale e concimazione con compost: in questi giorni la mia amica Ary dalla Toscana mi sta dando una mano in queste faccende e tra una zappata e l’altra si fanno due passi nei boschi.

Il “bottino” di Rosa canina

E’ finalmente ora di torchiare la tintura madre di Rosa canina, realizzata, oramai, un mese fa, per miscelarla al fantastico miele millefiori di Paolo, il nostro vicino amico apicoltore.
Che gioia sarà poter assaporare questo preparato in ogni momento in cui ci sentiremo debilitati, spossati fisicamente per potere riacquistare forza nel nostro sistema immunitario!

La Rosa canina è buona da pappare!!
Tintura madre: gli strumenti del mestiere, molto semplice!
Bacche di Rosa canina essiccate: vitamina C gratuita!

E’ anche il momento, tanto atteso, di raccogliere le foglie di Tarassaco, anche chiamato erba piscialetto, per colorare di verde intenso ed insaporire le nostre insalate, stimolando così l’azione depuratrice del fegato e stimolare il transito intestinale per incrementarne il potere disintossicante. Bisogna ricordare che nell’erboristeria alchemico-astrologica del periodo rinascimentale, questa pianta veniva associata al dominio di Giove: il suo calore moderato gli dona una volto di fortuna e benessere aspetti che corrispondono, a livello psichico alla giovialità, serenità, generosità ed armonia nei confronti di se stessi fondamenti essenziali per potere condividere con gli altri. Infatti, il Tarassaco, andando a fluidificare la bile, aiuta a sciogliere gli stati di rabbia e quella sensazione di essersi, come si suol dire, “legati qualcosa al dito”. Inoltre non può che fiorire in questa stagione, quella degli innamorati, poiché i suoi frutti dotati di pappo, fungono da “oracolo vegetale”. Se, soffiandovi sopra, tutti gli acheni fossero volati via allora l’innamorato avrebbe avuto speranze nel conquistare l’amata e viceversa.

Tarassaco

Vi è già capitato in questi giorni di camminar per boschi? Avete scorto qua e là tutti gli splendidi fiori di Primula che illuminano di giallo canarino il sottobosco? Bene, se vi capita di vederli, riconosceteli e, fatto questo, raccoglietene qualcuno assieme alle foglie più tenere e giovani: saranno un ottimo ingrediente da aggiungere al Tarassaco nell’insalata. Sarà lei a sostenere il vostro organismo come diuretico ed antinfiammatorio, tutte azioni che in questo cambio di stagione possono solo che instradarci verso il benessere.
Non solo!
Infatti, come esplicitò Santa Ildegarda dandole il nome tedesco “chiavi del Paradiso”, essa è davvero utile nel controllare gli stati ansiosi di cui ci capita spesso di rimanere preda in Primavera, La quale, quando arriva, non aspetta!

Primulaaaaa!!!

E’ quando sembra che sia tutto terminato che, annusando qua e là, è possibile scorgere dei gruppetti di fiori di Viola, La quale ci dona la sua sicurezza a cuore aperto. Raccogliendone qualche tenera foglia e qualche fiorellino al mattino, ringraziandola per collaborare insieme a tutte le altre erbette fin ora raccimolate nel nostro cestino. A lei potremo domandare di esprimere la sua capacità in noi di sudorifera e diuretica.

Viola odorata
Squisita insalata primaverile: lattughino, rucola, tarassaco, daikon, carote, semi di sesamo, lino, girasole, zucca: come avviare il processo depurativo!
Stay wild!

E cosa c’è di piu bello delle fioriture de tutte le Rosaceae che, senza timore, si lasciano andare al corso degli eventi: speriamo il gelo non le sorprenda!

Susino con vista serale

State attenti a non calpestare i timidi fiori gialli di Tussilago farfara: dal pallido caule eretto fino alla sfioritura, quando comincia a curvarsi, a reclinarsi al suolo. Lei lasciamola, lasciamola ripopolare il sottobosco con i suoi tempi ed il suo ritmo: pur pianta dalle attività bechica ed espettorante, oltre che antinfiammatoria il rischio di venire intossicati dai suoi alcaloidi pirrolozidinici sarebbe troppo alto.

Tussilago farfara

E quanti! Quanti ancora sono i fiori che si mostrano a noi in questa stagione incredibile!
Quando ormai tutto sembra morto lei ancora non ci ha deluso una volta: è sempre tornata!
Rendiamole grazie!
Accogliamola con riverenza!
Abbracciamo tutte le creature che ci dona con generosità!
Grazie!

Momenti con la nostra “quasi lince” Micia nell’orto-giardino
Momento di talee: Rosmarino

Si aprono le porte alla mia nuova realtà erboristica!

Ritrovati gli scarponi siamo stati subito pronti a rimboccarci le maniche per la nuova stagione erboristica!

Dopo una lunga pausa invernale amici miei non è stato difficile: la voglia di sporcarsi le mani di terra e sentire il profumo del lavoro sulla pelle è davvero tanta!

E dunque inizia una nuova avventura per me, Pois Raw, che ora non son più sola: ad addolcire le mie giornate c’è il mio compagno M. Insieme abbiamo un bel progetto: quello di far partire una realtà erboristica che diventi il nostro nido e trampolino di partenza ed ispirazione, oltre che luogo dove portare le nostre esperienze carpite in qua e in là da persone, maestri e saggi.

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La pioggia primaverile non sembra sempre d’accordo, ma ci consente intervalli di riposo davanti al focolare tra i momenti di lavoro fuori e soprattutto riempie le falde acquifere che daranno da bere alle nostre piantine quest’estate. Le piogge che si ripetono in questi giorni aiutano anche i nostri semini del sovescio multi floreale distribuiti su parte del terreno due settimane fa a germinare. In questo modo anche le api quest’anno potranno avere rifornimento di nettare  gironzolando qua e là tra tutti i colori.

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Insomma i presupposti sono buoni per potere passare la prossima stagione tutti insieme in compagnia felicemente nella speranza che anche la pioggia si ripresenti  e  le gelate aspettino il prossimo inverno.

Vediamo un po’ dunque cosa manca…

Ah! Le piantine!!!

😉

Le piantine sono in fase di produzione: in questi giorni potrò finalmente seminare in semenzaio, anch’esso in fase di compimento e ringrazio per questo Mattia e il nostro vicino F. che si impegnano ad aiutarmi.

 

Da un anno a questa parte non solo abbiamo preso la splendida decisione di dedicarci a questo progetto, bensì anche quello di andare a vivere nella casa che i genitori di M. hanno ristrutturato. Questo loro dono ci permetterà di includere nel progetto la possibilità di offrire ospitalità di vario genere ed organizzare eventi erboristici, del benessere o artistici.

Finalmente la casa è quasi pronta grazie all’aiuto di muratori e artigiani locali ed ora cominciano i primi ritocchi interni tra cui quello che è stato lo “svecchiamento” e decoro dei mobili della cucina che mamma D. mi ha aiutata a fare in stile shabby chic o chic decò vintage. Il risultato è stato inaspettato ma bello J e soprattutto è stato divertente condividere questo laboratorio con lei!

Durante questa splendida esperienza in divenire e piena di sorprese, (come ogni cammino), il mio impegno si aprirà a 365°, da una parte per la moltitudine di attività di cui ci occuperemo per rendere la fattoria operativa . Sull’altro versante voglio far “crescere” anche il terreno dei miei genitori sui monti Bergamaschi. Qui la vecchiaia degli Abeti rossi con cui sono cresciuta ogni estate da che sono venuta al mondo ha costretto mamma e babbo a trasformare quella che era considerata una delle più belle “pinete” della valle in prato. Questo è il luogo dove gli scorsi anni ho potuto cominciare a mettere in pratica alcune delle nozioni pratiche e teoriche che avevo imparato durante le varie esperienze. La volontà dei miei genitori è quella di renderlo un frutteto dove anche gli alberi dei nostri boschi bergamaschi possono essere accolti.

Ecco allora che io voglio affiancarli per quanto mi sarà possibile conciliando il lavoro che mi impegnerà tanto qua nell’Oltrepò  Pavese, dove stiamo io ed M., con quello del frutteto in Val Gandino di mamma e babbo.

Le cose che vorrei fare sarebbero tantissime ancora, ma credo che per l’anno questi obbiettivi siano già un bel traguardo da raggiungere.

Dunque: pronti! Partenza! Via!

Senza guardarsi indietro, se non per imparare da ogni esperienza!

E come mai vi ho raccontato tutto questo?

Ah sì! Volevo giusto rendervi partecipi degli innumerevoli cambiamenti e soprattutto invitarvi a seguirmi per trascorrere quest’esperienza insieme e crescere insieme e, chissà, magari a partecipare a qualche iniziativa durante il corso degli eventi.

“Le vie del Signore sono infinite!”

Chi lo diceva? Ah già! La Bibbia! Beh aveva proprio ragione!

In gergo inglese si dice “Stay tuned!”, che significa…no dai! Non ve lo traduco XD
Amici miei imparate l’inglese se non lo conoscete: apre un sacco di porte!

P.s. Presto caricherò un sacco di foto!