Cibo e Vita

Tutto fermo, ma non la Natura…

Foglie che vibrano, verdissime…parlano accarezzate dal vento. Tronchi ondeggiano al cielo e sono le note di Mat all’Hang Tank drum che mi cullano e ritmano il mio “spippolare” sulla tastiera. Mi guardo attorno e tutto è in fiore, fresco, di colori sgargianti. Un vaso sul tavolo con un mazzetto di fiori gialli profumatissimi di Ginestra mi rassicura e mi dice che la nonna sta bene.

Alberi nel bosco

Sono finalmente seduta qui a scrivere ed esprimere ciò che ho vissuto in questi tre mesi trascorsi.

Di ritorno dal Marocco avevo un articolo pronto riguardo le ultime esperienze, impressioni e riflessioni da condividere , mai pubblicato… E da lì di corsa giù alla potatura degli olivi conclusasi, quest’anno, senza Assemblea del WWOOF.

Tutto fermo, tutto bloccato.

Sono stati mesi duri per tutti, penso, in un modo o nell’altro, e durante i quali ho preferito restare in “silenzio”: quante informazioni, quante energie si sono mosse; ci sono stati i momenti di informazione, ci sono stati i momenti di contro-informazione… e alla fine mi son sentita tanto svuotata che ho optato per la non-informazione e basta. Talvolta mi è risultato difficoltoso mantenere quel centro su cui tanto dondolo.

È stato un periodo di solitudine forzata, è vero, ma vi rivelerò che in questi attimi, in realtà, mi sono trovata circondata da un sacco di creature, che in altri momenti avrei rischiato di dare per scontate…

Parlo delle mie care sorelle piante le quali piano piano, con il lento “arrendersi” del gelo, si sono fatte spazio tra la terra generosa e sono tornate anche quest’anno; i germogli degli alberi i quali timidi e prudenti hanno spinto fino ad esplodere nella luce…i primi fiori fecondi con i loro profumi freschi ed accoglienti che già venivano sorvolati da flotte di bombidi, api ed altri insetti…

L’aiuola di fiori sulla discesa che porta a casa.

Il cinguettio dei volatili mi ha accompagnato di giorno, così come di notte… stormi di uccelli che partivano improvvisamente in sincronia mi hanno ricordato cosa significa essere viva e volare, anche con la fantasia.
Il fratello vento ogni tanto soffiava più del solito ed al caldo riportava il freddo e versa vice: danzava insieme alle nuvole che creavano forme e sfumature nel cielo concretizzando sogni e percezioni.

Scorcio di un cielo mare e di colli all’infinito

Talvolta vento portava la pioggia: acqua preziosa che sgorgava e scorreva dissetando tutto quanto… e con il suo fluire lavava via ciò che doveva essere lasciato andare.

Fiumiciattolo nel bosco sotto casa

All’alba andavo a cercare il sole che manteneva la sua promessa ogni giorno e mi donava la gioia di vivere scaldandomi il petto.

Osservare i mici ed interrogarmi su cosa potessero pensare mi ha incuriosito parecchio… come al solito.

Giuliana e la Micia sul muretto

Mi era difficile rientrare in casa dal giardino e chiudere la porta dietro di me per ritrovarmi delimitata dalle mura, ma vi svelo un segreto: anche lì non ero sola…
Ragni, scolopendre, cimici buffe…si mostravano a me in continuazione…e, seppure in principio io fossi un po’ scocciata (in campagna è un “must” l’insetto in casa) di doverle trovare sempre io e mai Mat ;P mi sono resa conto che ciò accadeva perchè volevano farmi compagnia e ricordarmi che loro c’erano… Anche lì dove ero più lontana dalla Natura, questa mi veniva a trovare…
Seppure possa apparire un po’ macabro, vi posso assicurare che è stato molto bello ricevere le loro visite ed avrei augurato a chiunque soffrisse di solitudine di riuscire a instaurare una comunicazione con questi esserini se avesse ricevuto la loro visita.

Un bunny salvato dalle grinfie di Giuliana

Come ad ogni primavera ci siamo saziati con il giardino pieno di “malerbe”: primula, tarassaco, cicoria, violetta, ortica, parietaria, achillea, luppolo, pimpinella, fiori di sambuco, fiori di robinia, erba cipollina, alliaria, farinaccio…. e non so che altro… gli aromi della vita si sono manifestati nei nostri stomaci per creare nutrimento, depurazione e guarigione.

Squisiti ingredienti selvatici per preparare una cenetta deliziosa per mamma e babbo: insalata con trifoglio, erba cipollina, borragine e pimpinella e frittata a base di infiorescenze di borragine, erba cipollina e sciopetì

È davvero divertente e gratificante cimentarsi nell’inventare ricette a base di piante spontanee e cercare di capire quali abbinamenti con spezie e “odori” siano proficui oppure no… Ad esempio: provate anche voi a grattare un po’ di scorza di limone quando preparate un piatto a base di parietaria!

Piatto a base di cecina, ricotta di pecora guarnita con erba cipollina ed un pizzico d’olio da spalmare sul pane fatto da Mat e una spadellata di trevisana, achillea e tarassaco.

Kefir e Kombutcha ci hanno salvato la vita convertendo l’acqua corrente del rubinetto in benefiche e vivifiche bevande gradevoli e personalizzabili.

Kombutcha e Kefir

Ecco qui un esempio di kefir alla melissa e limone per rilassare gli “animi disperati” durante la giornata.

Kefir aromatizzato alla Melissa

Questa pandemia ha rinnovato anche altri fermenti: Mat ha ripreso a fare il pane con la sua antica pasta madre ereditata durante i suoi viaggi attorno alla penisola e una mitica farina tipo 2 di grano della nostra cara amica Maria che ci ha salvati. Inoltre, ghiotti di yogurt, abbiamo pensato fosse meglio per il portafoglio e anche per il nostro divertimento cominciare a produrcelo da noi: risultato eccellente.

Si è pure imbottigliato con la luna quasi calante!!!

Imbottigliamento del vino in “Cantina Emanuelli” ;P

E finalmente è possibile andare a fare passeggiate ed escursioni durante le quali ammirare impronte di animali selvatici…

impronta: chi indovina di quale bestiola sia? Io ho dei sospetti…

E l’orto? Beh il “giardino mangiabile” ci ha tenuti impegnati fin dal principio ed ora tutto è pronto e cerchiamo di rispettare l’equilibrio tra le creature che lo abitano in modo tale da poterci cibare un po’ anche noi ;P

Il nostro orto <3[/caption] Anche il giardino delle piante officinali è già in fiore: parecchie specie come papavero rosso, fiordaliso, calendula, escolzia, camomilla sono pronte per essere raccolte e selezionate per le varie preparazioni. [caption id="attachment_373" align="aligncenter" width="320"] Una parte dell’infinito e, quasi all’orizzonte, una spirale<3 <3 <3[/caption] [caption id="attachment_378" align="aligncenter" width="320"] Papaver rhoeas, Matricaria chamomilla, Centaurea cyanus, Aquilegia spp., Escholtzia californica, Calendula officinalis

Ci auguriamo presto che voi artri possiate spostarvi e venirci a trovare per gradire un po’ anche voi della piacevole atmosfera e condividere esperienze ed emozioni.

Primo falò con cerchio del femminino della stagione

Vi aspettiamo nella stagione a venire!

Stay tuned!

Primavera sbarazzina, biricchina che ci dona tutto: urrà!!!

Egregi noi e voi, la Primavera ci ha sorpresi prima del previsto, con clima talvolta insolito, quando ancora eravamo in Inverno ed ora che può finalmente esprimersi in tutti i suoi colori e le sue fragranze godiamo dei suoi sussulti qua e là.

Chi l’avrebbe mai detto che le Violette sarebbero di nuovo sbocciate? E le Primule? I Ciliegi?
Diciamo la verità… Noi ogni anno ci aspettiamo che tutto questo e tanto altro accada senza il nostro sforzo, perchè la Natura si impegna, costantemente a modo suo, senza stress donandoci ogni “bene di Dio”.
Esserle riconoscenti nel non danneggiarla è il minimo che possiamo fare, ma questo è un capitolo a sé stante e per fortuna qualcosa si sta muovendo.

Rosa canina pianta

Qui in Fattoria portami via siamo già attivi da un mesetto: son servite un paio di settimane per acclimatare noi, Ele& Mat, in seguito al ritorno dal viaggio in Indocina che ci ha impegnati durante l’Inverno. Dopo di che ci siamo rimessi in pista!
Diserbato l’orto l’abbiamo “rinvigorito” con il compost e del letame e poi l’abbiamo ricoperto con un bello strato di paglia, perchè tutto cominciasse a lavorare indisturbato dai venti.
Nel frattempo il semenzaio si è cominciato a riempire di piante orticole e piano piano anche di piante medicinali.
I cumuli e le aiuole di piante medicinali stanno “subendo” cure molto precise di diserbo manuale e concimazione con compost: in questi giorni la mia amica Ary dalla Toscana mi sta dando una mano in queste faccende e tra una zappata e l’altra si fanno due passi nei boschi.

Il “bottino” di Rosa canina

E’ finalmente ora di torchiare la tintura madre di Rosa canina, realizzata, oramai, un mese fa, per miscelarla al fantastico miele millefiori di Paolo, il nostro vicino amico apicoltore.
Che gioia sarà poter assaporare questo preparato in ogni momento in cui ci sentiremo debilitati, spossati fisicamente per potere riacquistare forza nel nostro sistema immunitario!

La Rosa canina è buona da pappare!!
Tintura madre: gli strumenti del mestiere, molto semplice!
Bacche di Rosa canina essiccate: vitamina C gratuita!

E’ anche il momento, tanto atteso, di raccogliere le foglie di Tarassaco, anche chiamato erba piscialetto, per colorare di verde intenso ed insaporire le nostre insalate, stimolando così l’azione depuratrice del fegato e stimolare il transito intestinale per incrementarne il potere disintossicante. Bisogna ricordare che nell’erboristeria alchemico-astrologica del periodo rinascimentale, questa pianta veniva associata al dominio di Giove: il suo calore moderato gli dona una volto di fortuna e benessere aspetti che corrispondono, a livello psichico alla giovialità, serenità, generosità ed armonia nei confronti di se stessi fondamenti essenziali per potere condividere con gli altri. Infatti, il Tarassaco, andando a fluidificare la bile, aiuta a sciogliere gli stati di rabbia e quella sensazione di essersi, come si suol dire, “legati qualcosa al dito”. Inoltre non può che fiorire in questa stagione, quella degli innamorati, poiché i suoi frutti dotati di pappo, fungono da “oracolo vegetale”. Se, soffiandovi sopra, tutti gli acheni fossero volati via allora l’innamorato avrebbe avuto speranze nel conquistare l’amata e viceversa.

Tarassaco

Vi è già capitato in questi giorni di camminar per boschi? Avete scorto qua e là tutti gli splendidi fiori di Primula che illuminano di giallo canarino il sottobosco? Bene, se vi capita di vederli, riconosceteli e, fatto questo, raccoglietene qualcuno assieme alle foglie più tenere e giovani: saranno un ottimo ingrediente da aggiungere al Tarassaco nell’insalata. Sarà lei a sostenere il vostro organismo come diuretico ed antinfiammatorio, tutte azioni che in questo cambio di stagione possono solo che instradarci verso il benessere.
Non solo!
Infatti, come esplicitò Santa Ildegarda dandole il nome tedesco “chiavi del Paradiso”, essa è davvero utile nel controllare gli stati ansiosi di cui ci capita spesso di rimanere preda in Primavera, La quale, quando arriva, non aspetta!

Primulaaaaa!!!

E’ quando sembra che sia tutto terminato che, annusando qua e là, è possibile scorgere dei gruppetti di fiori di Viola, La quale ci dona la sua sicurezza a cuore aperto. Raccogliendone qualche tenera foglia e qualche fiorellino al mattino, ringraziandola per collaborare insieme a tutte le altre erbette fin ora raccimolate nel nostro cestino. A lei potremo domandare di esprimere la sua capacità in noi di sudorifera e diuretica.

Viola odorata
Squisita insalata primaverile: lattughino, rucola, tarassaco, daikon, carote, semi di sesamo, lino, girasole, zucca: come avviare il processo depurativo!
Stay wild!

E cosa c’è di piu bello delle fioriture de tutte le Rosaceae che, senza timore, si lasciano andare al corso degli eventi: speriamo il gelo non le sorprenda!

Susino con vista serale

State attenti a non calpestare i timidi fiori gialli di Tussilago farfara: dal pallido caule eretto fino alla sfioritura, quando comincia a curvarsi, a reclinarsi al suolo. Lei lasciamola, lasciamola ripopolare il sottobosco con i suoi tempi ed il suo ritmo: pur pianta dalle attività bechica ed espettorante, oltre che antinfiammatoria il rischio di venire intossicati dai suoi alcaloidi pirrolozidinici sarebbe troppo alto.

Tussilago farfara

E quanti! Quanti ancora sono i fiori che si mostrano a noi in questa stagione incredibile!
Quando ormai tutto sembra morto lei ancora non ci ha deluso una volta: è sempre tornata!
Rendiamole grazie!
Accogliamola con riverenza!
Abbracciamo tutte le creature che ci dona con generosità!
Grazie!

Momenti con la nostra “quasi lince” Micia nell’orto-giardino
Momento di talee: Rosmarino

Un mattino mi sveglio e… Bevo un succo per ricordare!

Salve a tutti amici!

Finalmente riesco a scrivervi!

Purtroppo non ci sono riuscita negli ultimi mesi, nonostante il mio istinto mi spingesse a farlo, perchè ho vissuto un sacco di bei momenti che avrei voluto condividere con voi, ma, come sono certa possiate immaginare gli impegni che si devono rispettare sono spesso esigenti e non ammettono ritardi.

Sono ancora giornate calde anche qui nell’”estremo” Nord Italia dove mi trovo accasata e mi capita spesso di percepire come il mio corpo brami bere e nutrirsi contemporaneamente…

Ecco perchè mi piace spesso cominciare la giornata con un bel succo appena fatto. Ed adoro poi sedermi al caldo e nutriente sole del mattino e gustarmelo mentre mi rilasso o mentre pianifico il lavoro nel giardino.

Questa mattina mi sono svegliata con una “voglia matta” di depurarmi: la mia bocca aveva un sapore spiacevole e il mio corpo voleva svegliarsi.

Dunque che ho fatto?

Appena alzata son corsa nell’orto ed ho tagliato un bel mazzo di foglie di insalata Catalogna.

Ho lavato la Catalogna e l’ho unita ad altre gustose verdure e frutta lavati e tagliati.

 

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Dunque non rimaneva altro da fare se non accendere la mia centrifuga masticatrice 😀

Quanto le voglio bene!

Pensate che quando è accesa produce una nota…confesso che ancora non ho ricercato quale nota sia, ma adoro, mentre è in funzione intonare armonizzazioni e canti con il suo sottofondo che mi accompagna…Tutto questo, insieme alla qualità degli ingredienti e all’amore che è stato messo per crescerli, dona al succo bontà e nutrimento per corpo ed anima 😉

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In sostanza nel succo ho messo:

  • un bel mazzo di insalata Catalogna
  • una grande carota
  • due mele di medie dimensioni
  • un pezzetto di zenzero grosso quanto un pollice
  • un pezzo di radice di curcuma “”””
  • un limone Verdello con scorza (adoro l’aroma che la scorza di limone conferisce al succo!)

Per fortuna l’insalata Catalogna si può reperire con facilità nelle botteghe di verdura biologica o ai mercatini biologici e di acquisto diretto dai coltivatori, anche se sarebbe bello tutti potessimo permetterci di avere un orto.

In genere ho l’accortezza a mettere in sequenza tutto dal più fibroso al più succoso…e così ho cominciato con la catalogna, poi ho messo zenzero e curcuma, a seguire la carota, poi il limone ed infine la mela…infatti la mela nella juicer diventa un po’ “ingombrante” perchè avendo pectina a volontà ci si ritrova con una specie di batuffolo di cotone che ostacola il passaggio nella juicer del succo del resto degli ingredienti. Dunque mettendola alla fine siamo sicuri che riusciremo ad avere ogni componente nel nostro succo.

Dunque una volta passati i vegetali nella mia Juicer ho potuto bere questo “elisir di lunga vita” dal gusto equilibrato e dal potere sfiammante e disintossicante, carattere acquisito per la presenza della radice fresca di curcuma, zenzero, limone e Catalogna….insomma non posso escludere i benefici che la mela e la carota hanno apportato comunque ;P

Insomma ragazzi ed amici provate a farlo perchè “spacca di brutto”! Ehehehehehe!!!

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Prendetevi questo momento, lasciate lontano il cellulare, il computer, l’iPad… riempite un contenitore con il vostro succo e andate a cercare un posto isolato o comunque immerso nel verde, con alberi ed animali, o sul mare, inebriati dal profumo dell’Elicriso che vi stimola l’olfatto…

Siete solo voi, il vostro succo e la Natura che vi circonda….

Bevetelo con calma fino all’ultima goccia.

Ben fatto!

Ora siete pronti per affrontare la giornata!

You’ll Rock!

A presto! Verso altre avventure!

P.S. Godetevi la luna stanotte!

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Crauti! Crauti che bontà!

Cari lettori!

Eccoci di nuovo in pista, e questa volta per augurarvi un buon inizio di primavera intestinale 🙂

Ebbene sì, l’argomento di oggi sono i crauti, ovvero: come prepararli e come ci possono aiutare. Probabilmente molti di voi avranno avuto modo di assaggiarli durante qualche viaggio fuori porta in Paesi dove si parla il tedesco o lingue strettamente affini a questa. E’ proprio da lì che viene il termine Crauti: “Kraut” in tedesco significa erba e “Sauerkraut” erba acida vale a dire erba fermentata.

Ma perchè fare fermentare dell’erba? Ok ok… eravamo d’accordo sul mangiare il cavolo cappuccio crudo perchè mantiene le sue proprietà vitaminiche e minerali, ma adesso addirittura fermentarlo?!? Eggià! 🙂

Cerchiamo di capire perchè sia buona abitudine mangiare cibi fermentati. E’ noto che le verdure crude sono molto più ricche di nutrienti, poichè durante la cottura l’innalzamento della temperatura provoca la disattivazione di enzimi, vitamine e la perdita di sali minerali nell’acqua di cottura ad esempio. Tuttavia, paragonando l’assimilazione da parte dell’organismo di nutrienti provenienti da cibi crudi  e cibi fermentati, accade spesso che i secondi sono in grado di fornire più alta biodisponibilità. Questo accade a causa del fatto che quando ingeriamo un alimento questo viene “aggredito” dai succhi gastrici acidi (pH 3) secreti dal nostro stomaco, dunque molti degli enzimi che ci aiuterebbero nella digestione dei cibi non riescono a “sopravvivere”.

Fortunatamente, come divulgato dal Dr Gabriel Cousens, medico omeopata e scrittore statunitense che sostiene la dieta crudista, durante la prima ora di digestione gli enzimi contenuti in un alimento sono in grado di lavorare poichè il pH 5 dello stomaco tollera ancora la vita e consente di digerire ed assimilare amminoacidi molto più che in un alimento sottoposto ad alte temperature durante la cottura.

Ritorniamo alla fermentazione: questa tecnica usata in cucina, così come l’ammollo e la germinazione, permettono agli enzimi di lavorare (anche per noi) ancora prima di mangiare il cibo in cui sono contenuti, favorendo la nostra digestione nel momento in cui lo andremo a fare.

Dunque: perchè rifiutare una simile cortesia!?! 😛

Ecco qui la ricetta:

  • 1,25 kg cavolo cappuccio verde e/o rosso affettato a striscioline quanto più sottili
  • 25 g (circa un cucchiaio e mezzo) di sale fino (io ho usato qquello rosa dell’Himalaya)
  • 2 cucchiai di bacche di ginepro
  • 2 foglie di alloro

Tutto ciò che bisogna fare è mettere gli ingredienti in una ciotola ed aspettare circa una mezz’ora affinchè il sale agisca sul cavolo facendogli perdere la sua acqua. A questo punto riempire dei barattoli di vetro fino all’orlo con il contenuto della ciotola e pressare la verdura quanto più possibile per fare in modo che venga sommersa dalla stessa acqua che ha perso. Bisogna impegnarsi a far restare il tutto sotto l’acqua poichè la fermentazione in questione avviene senza ossigeno. I pezzi che dovessero sporgere dall’acqua sono a rischio di ammuffimenti… e se questo accade….NIENTE PAURA! Basterà togliere i pezzi ammuffiti e non abbiate timore, il resto non sarà contaminato poichè la concentrazione del sale glie lo impedisce. Quindi, una volta riempiti i barattoli fino all’orlo, potete appoggiare il coperchio sopra, senza avvitarlo, in modo tale da consentire a eventuale fluido di fuoriuscire durante la fermentazione. A questo proposito vi consiglio di appoggiare il barattolo all’interno di un contenitore più grande per non disperdere questo liquido. Mettete un peso sopra al coperchio

La fermentazione avverrà in 21 giorni ed i barattoli, perchè avvenga la fermentazione con successo devono essere tenuti in luogo dove la temperatura sia tra i 18° ed i 24° C, al riparo dalla luce e dove possa circolare aria.

Al termine dei 21 giorni potete assaggiare i crauti e decidere di prolungare per altri 3 giorni nel caso vi sembrassero troppo salati. Quando pronti vi basterà metterli in un barattolo a chiusura ermetica in frigorifero per rallentare la fermentazione: in questo modo potranno durarvi fino a sei mesi!

Come vedrete nella foto purtroppo io avevo fatto male i conti 😛 e non son riuscita a riempire il barattolo fino all’orlo, e siccome era già la seconda volta che li travasavo ed era una delle mie solite imprese notturne che stavo compiendo alle due a.m. ho ideato un “accrocchio” che potesse diminuire lo spazio restante nel barattolo, inserendo un bicchiere in vetro che pressasse le verdure sotto l’acqua. Ragazzi non fate come me! Heheheeh: intendo dire fatelo di giorno e piuttosto usate barattoli piccoli che riempirete fino all’orlo.

Vi saprò dire il risultato 😀

Fatelo anche voi!

E’ divertente! E…gustosoooo! 😉

I miei crautiii!!!
I miei crautiii!!!

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Una colazione deliziosa – A yummy breakfast

Ingredienti (2 bicchieri):

1 pesca matura,
1 banana matura,
1 manciata di uva nera Isabella/Settembrina,
1 fico fresco varietà verde,
1/2 c semi Chia,
1/2 c polline d’api,
5 bacche Goji,5 mandorle ammollate,
3/4 c polvere di Cacao crudo
1/4 c di Shiitake in polvere
1 tz latte vegetale riso&mandorla

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Stamattina sentivo proprio la necessità di cominciare la giornata con qualcosa di fresco, crudo, idratante e come avrebbe detto mio nonno “Ca ‘l ta tira so i orghein!” che in Bergamasco significa letteralmente “Che ti tira su gli organi!” ovvero sia è talmente delizioso che te ne accorgi e ti rinvigorisce dall’interno. Il mio dialetto sa creare delle belle figure incredibili, come questa appena menzionata.

Ritornando alla colazione: che buona! Una vera semplice ricetta per ottenere un frappè vegano ricco di nutrienti e vita!
Basta dotarsi di un frullatore e la colazione è fatta!

Cominciamo con la pesca riconosciuta come rinfrescante e diuretica, tonica ed energetica: è bello essere consapevoli che cibandosi di questo frutto si assumono un’abbondante quantità di zuccheri, acido malico, citrico e ossalico, numerosi oligoelementi metalloidi e metalli come calcio, ferro, potassio, fluoro, magnesio, fosforo, rame, manganese, zinco, magnesio e zolfo, carotenoidi. E’ un frutto che adoro: morbido, aromatico e dal sapore intenso e indimenticabile!

La banana!!! Non voglio fare la pacchiana, ma ricordiamoci che qualcuno già lo disse:

anche se preferisco ricordare:

A parte gli scherzi, la banana è uno dei frutti più completi, infatti rappresenta lo spuntino per eccellenza adatto a persone convalescenti o denutrite, anemici (e qui entro in campo io), donne gravide, o che allattano, o pure se indebolite da abbondante perdita mestruale… Per non parlare del fatto che è eccezionale per chi effettua lavori pesanti fisicamente o mentalmente e dona allegria a chi è triste. Tutto ciò è dovuto al fatto che è un frutto che contiene sali minerali, vitamine, acidi organici, in più è molto ricco di zuccheri, tanto è che è sconsigliato a persone diabetiche.

Ma non perdiamo di vista il nostro intero drink!

I fichi e l’uva: questo momento dell’anno lo adoro perchè adoro i frutti che mi porta.
Infatti il fico fresco, in particolare la varietà bianca, è talmente ricco di mucillagini e sostanze zuccherine che è fenomenale per affrontare qualsiasi flogosi delle mucose digerenti e urinarie, che a volte peggiorano con nervosismo e sbalzi di umore. Quindi: i fichi, i fichi urrà!

E l’uva! Oh uva… Peraltro la mia preferita!!! L’Isabella, o Settembrina, con quei suoi acini tutti tondi e neri! Che dolcezza! Che gusto! Che roba!!! Permettetemi brevemente di annoiarvi un poco anche con l’uva…
Non ho molto da dire, se non che è ricca di zuccheri, acido citrico, malico, tartarico, tannini, albuminoidi, materie gommose e chi più ne ha più ne metta!!! L’uva nera è uno di quei frutti che è il caso di consumare se si hanno problemi di dispepsia ipertonica, congestione epatica, ipersecrezione biliare, emorroidi (poichè astringente) e  (è proprio vero!!) fermentazione intestinale. Figuratevi che esiste addirittura una cura a base di 1-2 kg di uva nera fresca  tra colazione e pomeriggio durante tre settimane per chi risente di tali disturbi.

Non è finita qui perchè ora abbiamo gli attualmente famosissimi semi di Chia. Ci hanno impiegato un pò ad arrivare, infatti va saputo che questi piccoli portatori di vita venivano usati già al tempo degli Azteki, i quali vi traevano un sacco di antiossidanti,  omega 3 e 6, (che consentono l’assorbimento di vitamine liposolubili), e vitamine come A, B,C e B6 e qualcuno sostiene anche la B12, oltre che numerosi minerali.

Questa lista non finisce maiii!!

E’ per questo che mi permetto di spegare perchè mi piace usare Shiitake, bacche Goji, Cacao crudo, mandorle ammollate e latte vegetale la prossima volta in modo da lasciarvi finalmente godere il vostro smoothie in pace!

Gustate, surgete e non dimenticatevi di usare il cucchiaino per il fondo del bicchiere 😉

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