Viaggiando s’impara

In marcia verso il Sud Est Asiatico

Non ci par vero!
Eppure sì! Sì ci siamo arrivati…Siamo arrivati a questo fantastico momento di partire…anzi siamo già in cammino…

Eccoci oramai da due settimane nella regione del Sud Est Asiatico, l’Indocina…
I preparativi son stati tanti, e ci sono voluti 3-4 mesi per realizzare di giorno in giorno quello che saremmo andati a fare…poi, arrivato il giorno, cio che avevamo ricercato e letto riguardo a queste zone tanto meravigliose quanto vaste, ci è stato utile sì, ma preannunciava soltanto quello che poi avremmo trovato al di qua.

Partiti da Milano Malpensa io e Mat, il mio compagno d’Esistenza, stiamo saziando momento per momento il nostro desiderio di avventura!

Infatti l’ingegno ci è dovuto venire già in aiuto quando, all’aereoporto di Malpensa, affamati, prima di imbarcarci, abbiamo deciso di prenderci un tramezzino ad una macchinetta di vivande: il pacchetto è rimasto incastrato! Usando diversi stratagemmi finalmente dopo un quarto d’ora di tentativi i nostri spazzolini sono stati utili per la missione ed abbiamo fatto ricredere gli asiatici che ridevano di noi sotto i baffi!

Partiti da Malpensa alle 9:30pm, con scalo di due ore in Oman all’aeroporto di Muscat tra le 6:30am e le 8:30am, abbiamo volato verso Bangkok Suvarnabhumi fino alle 5:30pm (orari locali). Non c’è bisogno di dire che eravamo a pezzi!
Attraversa la sicurezza della frontiera, mostra i documenti, tutto apposto, trova gli zaini al recapito bagagli, metti qualcosa sotto i denti, capisci come funzionano i taxi, salta su un taxi che ti porti al primo dormitorio, (uno dei due soli prenotati su un viaggio da 85 giorni), check in al dormitorio… Insomma si erano fatte circa le 9pm… Con un fuso orario sulle spalle ci si doccia e ci si lascia sopraffare dal sonno….Dormimmo divinamente!
Il dormitorio una stanza doppia in stile thai moderno senza nessuna pretesa al terzo piano di un palazzo accanto ad un cantiere in movimento tutta notte (abbiamo potuto capire così che chi lavora fuori lo fa di notte, cosi non e obbligato a patire l’afa e i raggi solari….).

Piccolo inciso: noi siam partiti con i nostri vestiti invernali da Pavia, quando a Bangkok ci sono tra i 20 ed i 38 gradi in questo periodo XD eravamo abbastanza provati….

L’indomani mattina sveglia per lasciare la camera prima delle 11am: ci ritroviamo fuori sotto il sole ad aspettare un automezzo ignoto che ci porti in fondo alle strada dove, dicono, dovrebbe esserci un autobus verso il centro…Ci trovavamo a 30 km da Bangkok…
Lo sapevamo che non saremmo stati in centro: per la prima notte prenotammo una stanza che fosse “vicina” all’aeroporto tant’è che il nome del dormitorio è Bedroom Suvarnabhumi, peccato aver presunto che ci fossero mezzi di trasporto pubblici che da lì ci avrebbero portato in centro o quantomeno all’aeroporto dove avremmo potuto trovare altri mezzi verso il centro… Non ce n’era uno XD
Dunque eccoci lì, al di là della strada, a chiedere informazioni a un ristorante baracca molto accogliente dove nessuno parlava l’inglese… Fu così che ci accorgemmo di avere fame e, senza disdegnare il locale all’aperto, ne approfittammo con una zuppa locale…

La fortuna dell’ultimo arrivato ci si presenta di fronte: una ragazza thai parla un po’ di inglese e quando la raggiunge il suo compagno si propongono di accompagnarci alla stazione dei treni…

Ci sarà da fidarsi oppure no?

Io non avevo dubbi…Accettai immediatamente la proposta e quando Mat tornò dalla sua prima esperienza in una toilette DAVVERO thai, (è sopravvissuto egregiamente), lo informai della cosa.
Dopo poco ci ritroviamo, con questa coppia thai super disponibile, ad attraversare la periferia di BKK verso una stazione dei treni: lui un musicista thai pop e lei…la sua ragazza.
Arriviamo in stazione e vogliamo dare una ricompensa ai ragazzi, che però non accettano nulla se non dei grandi sorrisi…e così ci salutiamo.

Entrati alla stazione seguiamo i loro consigli e prendiamo un treno che ci porta in centro dove ci aspetta una lunga camminata con i nostri bagagli: due zaini da trekking, uno da 100 l di Mat e l’altro che porto io da 75 l rimediato dal cugino di Mat (grazie Dave!!!).
Camminiamo con diversi Tuk Tuk che si propongono di darci un passaggio che noi rifiutiamo.
Dopo 20-30 minuti di cammino al caldo comincio ad accusare alle spalle…un leggero indolenzimento…
Ma niente paura! Mentre guardiamo la mappa alla ricerca delle direzioni per il dormitorio prenotato per il secondo giorno un ragazzo locale si offre di darci informazioni…noi, fiduciosi dalla prima esperienza, vissuta poco prima, ascoltiamo interessati e, soprattutto, cerchiamo di interpretare quello che l’omino ha da dirci …

Vuole aiutarci?

Ci ritroviamo su un Tuk Tuk per andare all’ufficio turistico che ci vuole vendere un pacchetto viaggio costosissimo, quindi gli facciamo capire che non siamo interessati e ce ne andiamo….

Senza tediarvi ad oltranza con tutte le vicissitudini che abbiamo passato, vi dico soltanto che diffidare un pochino in questi casi è consigliabile… Sia ringraziato il cielo e tutto l’universo che a noi è andato tutto bene e non ci è successo nulla…anzi ne siamo rimasti divertiti in un certo qual modo. Siamo anche rimasti soddisfatti di aver trascorso, in seguito, un paio d’ore scambiandoci opinioni con un gruppo di ragazzi thailandesi che bevevano Rum come fosse una bibita analcolica… era una scena davvero buffa..

Era l’indomani mattina e dopo una bella tazza di caffè siamo partiti per Wat Phra Kaew: troppa fila, troppi “sghei” e con l’ora che s’era fatta…tappa posticipata a quando ritorneremo a Bangkok, ma niente paura!!!!

Camminiamo verso il fiume, ma in realtà giriamo l’angolo e ci rendiamo conto di essere arrivati a Wat Pho! L’ingresso è più abbordabile, niente fila e fa orari più lunghi.
Entriamo e guardandoci attorno ci rendiamo conto di un’estrema bellezza posata su di ogni cosa… Wat Pho è uno dei siti con più riproduzioni dell’immagine del Buddha al mondo…
Credo che le fotografie possano parlare per me 😉

Pagoda
Pagoda
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Il Grande Buddha
Il Grande Buddha

Rappresentazioni usate per insegnare la Medicina Tradizionale
Rappresentazioni usate per insegnare la Medicina Tradizionale

Quindi salterò subito a Koh Chang: isola splendida!

Siam arrivati sull’isola e ci siamo presi un momento in riva al mare per lasciare dileguare un po’ di taxi appostati in attesa di turisti…In questo modo abbiamo potuto sperimentare l’autostop in Thailandia: quello che abbiamo potuto notare è stato che la gente locale non si sarebbe mai fermata a darci un passaggio poiché rispettosi, giustamente, del lavoro dei loro compaesani, infatti aspettavamo che un turista avesse il buon cuore di raccattarci e farci appropinquare alla zona dove avremmo dormito.
E così fu!
La prima anima che si fermò fu una donna che viaggiava assieme ad un’altra donna. Sguardo pacifico, sereno, gioioso. Donna americana molto disponibile che possiede un resort sull’isola. Ci da molte informazioni, consigli, dritte su come muoverci e comportarci sull’isola e ci lascia prima di girare verso la strada che porta al suo Resort.

Lì troviamo un “7-eleven” dove possiamo pensare a come nutrirci quella sera. Visitiamo il negozio e dopo una decina di minuti reincontriamo la donna che ci suggerisce di trovare un passaggio per la nostra meta prima del buio. Così ci posteggiamo fuori da 7e e mentre mangiamo un signore tedesco sugli 80 si sofferma a parlare con noi ed anche lui ci parla di come funziona lì sull’isola è in quel momento vedo che fa un cenno dietro di noi, dunque mi giro e vedo un tizio americano che ci dice di attenderlo poiché stava recandosi anche lui oltre la collina (dove dovevamo andare noi) e ci avrebbe dato un passaggio. E così fu!
Ottimo! Secondo viaggio sul pick-up!
E da lì in poi saranno le foto a raccontare….

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The waterfall

Le diverse Mangrovie
Le diverse Mangrovie

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The mandragore walk

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The beach

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Sulla spiaggia di Sihanoukville

Il mare dalla nostra capanna
Il mare dalla nostra capanna

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In barca verso Koh Ta Kiev (isola)

Vista dal nostro appostamento
Vista dal nostro appostamento

>abiamo dormito in amaka in riva al mare: splendido, dovete provarlo!< Mat al bar! Mat al bar![/caption]

Gita nella giungla
Gita nella giungla
Palma d cocco appena nato
Palma da cocco appena nato
Granchietti sulla spiaggia
Granchietti sulla spiaggia

Vi saluto con questi scatti e vi dò appuntamento al prossimo collegamento!!

On the road again: Eccomi custode qui ed ora!

Il cielo era grigio e piangeva di frequente, tuttavia la luce penetrava e mi giungeva.

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Eccomi di ritorno da un piacevole viaggio nel Centro-Nord Italia, durante il quale ho potuto incontrare persone e luoghi fantastici senza lasciarmi intimidire dal clima uggioso. Avere una settimana di ferie è una “manna dal cielo” quando ti senti di voler meditare un poco. E cosa c’è meglio di un viaggio vero e proprio per farlo?!

Guardare da vicino realtà diverse da quelle che si vivono quotidianamente, osservare il mutare della stagione, incontrare persone e modi di fare nuovi, rivedere cari amici lontani, potersi soffermare a lasciarsi pervadere dalla beltà sprigionata dal riflesso di luce di un monte su cui giocano colori e forme…pensare, libero dal tempo……e tanto e tanto ancora!

Beh, come potete capire, amici miei, è stato molto bello!

Ho infatti potuto vivere bei momenti immersa in un ecovillaggio, sperso là dove cè Tempo per vivere, durante i quali ho avuto modo di riflettere su me stessa, le mie esigenze più profonde, la vera essenza del vivere… Confesso che non è semplice portare in superficie tutto questo ed ho trovato necessario prendere del tempo per me stessa libera dal senso del dovere nei confronti di altri, così come dal giudizio di chi mi sta attorno o di chi amo.

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Là, immersa nella nebbia “postprandiale” che saliva e mi avvolgeva ho imparato e potuto sperimentare che mentre sei in cammino è opportuno tenere gli occhi ben aperti con lo sguardo davanti a te. Non serve guardare indietro, così come non serve guardare troppo lontano, perchè non puoi vedere che a un palmo dal tuo naso, perchè tutto ciò che puoi vedere è ciò che sta “qui ed ora“. Puoi usare tutti i sensi per percepire ciò che ti sta attorno: l’udito che ti permette di immaginare ciò che non puoi vedere, l’olfatto con cui puoi odorare ciò che ti circonda e ti arricchisce di esperienze che non hai mai vissuto, oppure ti porta alla mente ricordi lontani.
Ma tutto questo è illusione! (parafrasando l’Illusionista).L’unica cosa reale sono le percezioni immediate che ti attraversano e non puoi controllare con la testa.

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Lungo un cammino che mi ha portato ad un villaggio quasi fantasma nel Modenese ho incontrato una parola su cui ho sentito di voler riflettere: “custode“.

Cosa significa questo termine? Un custode è chi custodisce, ovvero vigila su cose, animali, persone, affidate alle sue cure e sorveglianza. Ma cosa significa per me essere custode? Per me essere custode oltre a trarre questo significato ha radici ben più profonde. Custodire può essere un’azione, quasi involontaria, di portare avanti un’arte che si è i soli a conoscere, qualcosa che ci è stato donato quando siamo venuti al mondo o, meglio ancora, qualcosa che appartiene al nostro peregrinare per corpi, qualcosa che fa parte del nostro essere più profondo e protetto. Spesso accade che lo proteggiamo a tal punto che neppure noi riusciamo più a riconoscerlo, e questo ci porta spesso a smettere di curarlo e tenerlo in vita e finiamo per non agire più, finiamo per non custodirlo più come la cosa più importante che ci appartiene…
Ma non è mai troppo tardi per andare a scovarlo, laddove si nsaconde e di nuovo sorvegliarlo, curarlo, nutrirlo, custodirlo.

Di cosa mi sento custode?

Questa domanda me la sono posta, e mi prendo tempo per rispondervi, è una cosa molto delicata, a cui bisogna dedicare tempo e non liquidarlo per non faticare nel rispondervi.

Se vi spiegassi ora come arrivai a questa parola, probabilemente vi mettereste a ridere, dunque lascio a voi la fantasia e la creatività di farne una storia…

 

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Nel frattempo ho anche trovato come voglio costruire la mia capanna sull’albero nei boschi 🙂 E’ adorabile, non credete?!

E come non bastasse in me si è accesa sempre di più la voglia di avere un compagno animale con cui condividere momenti, avventure e disavventure e come potrei non scegliere il gatto dopo aver visto questo riquadro?

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Bene! Ora vi lascio sorridere su questa immagine!

Spero di avervi dato qualche stimolo di riflessione e mi piacerebbe poter sapere cosa ne pensate e come è per voi.

Rimango in attesa di qualche vostra risposta, pronta a rispondervi a mia volta!

Che l’energia dell’autunno sia propizia per poterci far affrontare con forza e coraggio l’inverno!

Evviva evviva hurrey!

 

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Viaggio dentro e fuori me e son felice

Volkswagen JokerMi trovo qui in un furgoncino, sola soletta, e l’eco che sento dentro di me è: “Che bello! Va tutto bene! Tutto torna! Sono felice!”.

Basta proprio poco per essere felici.

Tornata dall’America, dopo tre mesi nei campi a stretto contatto con la natura e le piante, dopo aver incontrato e conosciuto spiriti affini e aver affrontato ostacoli che mi si son presentati, ero agitata, spaventata da cosa il mio futuro da erborista interessata a miriadi di altre cose potesse offrirmi. Ho passato un mese in cui i sentimenti principali erano di confusione, inadeguatezza, e sottovalutando le mie potenzialità.

Nel frattempo qualcosa nell’universo si deve essere mosso, perchè mi sono capitate una serie di cose che ritengo “piccoli miracoli de noi artri”: innanzi tutto con i miei amici di teatro (Teatro Cantiere) stiamo cercando di realizzare vari progetti e piano piano ci stiamo riuscendo grazie al sostegno dei pilastri del gruppo, cosa che mi dà molta forza! In secondo luogo un sogno che mi porto dietro da anni (avere un furgoncino) si è realizzato almeno durante questo mese in cui mi trovo a Pisa insieme ai miei compagni di Teatro, grazie al buon cuore di un amico caro. Terzo sono in uno stato emotivo positivo alimentato da questi piccoli miracoli, ma soprattutto dalla mia volontà di stare bene.

L’altro ieri sera camminavo saltellando di felicità mentre andavo a lavorare con i compagni di Teatro e due ragazzi che senbravan due angeli mi si avvicinano chiedendomi:”Possiami farti una domanda?” Ed io che ero già di fretta rispondo “son di fretta però sí!e mi mostrano una lavagnetta dove c’era scritto:Sei felice? Sí II; No 0 Ed io ho risposto tutta entusiasmTa:”Sí!Sí!!!”  Ed ho sentito che la mia intuizione di fermarmi era esatta. Infatti ci siamo confrontati su credenze e spiritualità e vari argomenti, e questo confronto mi ha fatto sentire viva.

Durante questo periodo  sento sempre più fremere la mia volontà di apertura a 360 gradi, sia per ciò che riguarda i miei interessi che dell’energia delle persone che incontro e con cui interagisco e delle situazioni che mi si presentano. Voglio ascoltare pienamente quello che mi viene comunicato a livelli profondi, comunicazione con un linguaggio quasi impercettibile.

Voglio prendere il meglio delle cose e dare il mio meglio per realizzare le cose in cui credo.

Non esiste un giusto o uno sbagliato, esiste solo ciò che mi dice il cuore immediatamete in quell’istante. Qui entra in gioco un ulteriore concetto che sta alla base del lavoro con il Teatro che stiamo portando avanti come gruppo: quello del Qui e ora. Riflettevamo alcuni giorni fa proprio su questo e ci siamo resi conto che questo è il fulcro della meditazione: dunque essere in grado di sfruttare , o meglio cavalcare ogni cosa o situazione che ci si presenta significa meditare ed essere in grado di prendere sempre la dicisione giusta e non avere ripensamenti sul passato. Questo perchè in ogni attimo siè già proiettati in quello successivo che può essere la chiave corretta per dare un senso all’attimo precedente.

Tornando a noi: sono in un furgoncino senza le comodità di tutti i giorni, ma con la solidarietà di tutte le persone che incontro e dei miei amici, e sto bene, non chiedo altro che svegliarmi e uscire da Brigitte (il nome che si è meritato il furgoncino), fare Yoga sul prato baciata dal sole, mangiare cibo crudo, “parlare” con le piante, collaborare con gli amici e le persone che amo, essere nomade…

Sono davvero fortunata ad avere tutto questo.

il segreto è : Ascolta te stesso, ed apri il tuo occhio sugli altri, non bloccare l’energia, lasciala fluire, scorrere dentro e fuori di te.

 

Love yourself!