19-01-2018

Il gallo ha cantato…

È ora di alzarsi: son le 5:30 del mattino, anche la sveglia ha suonato.
Cominciano presto le giornate a Kong Lor, il villaggio dove ci troviamo da un paio di giorni.

Uno spettacolo.

Il fiume scorre giusto a una decina di metri giù, sotto la casa a palafitte dove ci troviamo.

Arrivati il 17 gennaio nel tardo pomeriggio abbiamo trovato una simpatica famiglia tra i vari homestay che il villaggio offre insieme a qualche guesthouse…
Abbiamo subito capito che era la famiglia che faceva al caso nostro: un vecchio signore affacciato alla veranda della casa sollevata 3 m da terra ci guarda e ci dice: “Homestay.”. Ci rivolge dei gesti accompagnati da suoni labiali, batte le mani e sorride. Ripete l’operazione. Ciò che ci vuole dire è che per stare da lui pagheremmo 50000 kip (poco meno di 5€) ciascuno per mangiare e dormire da lui. Era fatta!

Entriamo e l’uomo ci apre una piccola stanzetta adiacente, ma indipendente, alla sua casa dove potremo dormire.
L’uomo, che si chiama Suòn, comincia ad aprire delle buste di cellophane che contengono materasso, cuscini, coperte…tutto il necessario per permetterci di dormire comodamente!
Mat dà lui una mano a disporre il letto e tutto il corredo: un’esperienza divertente, ha detto.
Il Sole tramonta dietro colori incredibili, nuvolette e montagne mozzafiato e noi ne godiamo…
Suòn nel frattempo gesticola (parlando la sua lingua) con me e mi dice di avere 83 anni e chiede la nostra età. Non avrei davvero potuto immaginare avesse 83 anni!
È pronto da mangiare e ci invita ad entrare nella sala, luogo adibito a tutti i momenti della giornata nelle case laoziane, anche a dormire. Nella sala sono appese cornici con fotografie di lui e sua moglie da giovani (due figurini) e di una delle tre figlie, la quale pare una modella, l’unica che vive a Tha Khek.
Accanto ai nostri cuscini, dove difenderemo a mangiare, ci sono i tipici khao niao, cestinetti con coperchio dove i laoziani son soliti disporre, avvolto in foglie di banano, lo “sticky rice”, un riso colloso, appiccicoso, delizioso che accompagna ogni pasto, come companatico. Ci sediamo sui cuscini ed arriva una donna anziana, tutta ricurva su sé stessa, che porta un enorme vassoio con piedistallo pieno di ciotole di cibo.
Inaspettatamente succede qualcosa: Suòn si inginocchia accanto a Mat, mentre la signora, Buùn, si siede accanto a me. Aprono il khao niao prendono un po’ di riso e ce lo appallottolano ben bene sulla mano destra. Suggeriscono poi di prender l’uovo alla cock e di metterlo sopra il riso nella mano, lo schiacciano, poi prendono dei fili bianchi di cotone e ce li legano attorno al polso recitando insieme qualcosa…poi si scambiano e fanno lo stesso lei a Mat e lui a me…

Ai miei occhi erano già degli sciamani…

Ci apprestiamo a mangiare ringraziando.
Ovviamente leccornie tipiche.
A poco a poco una delle figlie si avvicina e si inginocchia: dopo poco ci ritroviamo attorniato da diversi volti tutti affascinati dal nostro appetito e da come gradiamo il cibo. Così è andata la prima sera e così la seconda…Ci aspettiamo si ripeta anche la terza: quando non c’è la televisione, ma ci sono gli stranieri, come meglio passare il tempo?!?

(…)

23-01-2019

E così fu…

Più li guardo e più mi accorgo dei loro modi di fare, delle loro azioni e come si muovono… vedo la scia di energia che si portano dietro… Mi trasmettono qualcosa di magico e misterioso, pur nella loro semplicità fatta di carne…

E l’intuito non tradisce…
La seconda sera durante la cena arriva una donna: è la seconda figlia. Porta un piccolo cestino di latta con fiori, candeline e fili bianchi di cotone…
Ci fa intendere che ha mal di denti…
Noi salutiamo e continuiamo a mangiare…
Il mio sguardo indagatore li osserva e, tutto ad un tratto, inaspettatamente, Suòn, che stava “armeggiando” con una candelina gialla arrotolata, se la infila, ACCESA, in bocca e poi soffia sulla guancia della figlia…

Astonished!

Lo ripete tre volte…
Il centimetro era un’offerta perché Suon potesse soffiare via il male!!!

Godo!

L’ultima sera è stata un’ottima occasione per fare qualche foto ricordo e un momento speciale, poiché è stato il momento in cui abbiamo consegnato alla famiglia un foglio dove avevamo scritto in laoziano (ogni tanto bisogna cimentarsi anche in quello che non si conosce) i ringraziamenti alla famiglia per l’ospitalità e che gli vogliamo bene…

Noi tutti
La cucina e i capi famiglia
Il biglietto di ringraziamenti consegnatogli

Gli vogliamo davvero bene…Una famiglia davvero dolce…due vecchietti forti, pur con i loro acciacchi, e con uno spirito sereno…
Non parlavamo lo stesso linguaggio verbale…ma, il più delle volte, quando ci guardavamo con il cuore ed eravamo ben attenti, ci siamo capiti… e ci siamo scambiati emozioni.

Sono certa che qualunque famiglia avessimo scelto sarebbe stata speciale, ma noi abbiamo scelto loro…Ci siamo sentiti chiamati….

Come mai ci trovavamo a Tham Khong Lor?

Beh semplice: poiché è casa di uno dei patrimoni della Natura!
Infatti qui si trova una delle caverne più spettacolari che abbia mai visto nell’intera vita: vi invito a visitarla quando ne avrete l’opportunità!
Rimarrete incantati dalle meraviglie che la Natura può! Seduti su una barca, che scivola nelle ombre e nel buio più profondo della Terra, troverete quello che il Tempo, con pazienza, ha potuto creare… un habitat per creature che appaiono nelle favole e nelle fiabe…. E non sarà importante solo ciò che potrete vedere, ma ciò che percepirete, le emozioni che il vostro cuore proverà, le sensazioni di un’avventura che, un tempo, costituivano la nostra quotidianità, ma che ora non siamo più abituati a vivere… E la fantasia sarà libera di creare realtà immaginarie, un tempo verosimili…sarà libera di assaporare, di nuovo, quello che le manca da tanto tempo…ricordando quei tempi sepolti nella Memoria dei nostri avi…e nella Memoria di ciò che siamo stati quando ancora non pensavamo sarebbe stata storia…

Entrando la caverna
Dentro la ccaverna in continua formazione
Stalattiti, stalagmiti ed altre formazioni carsiche
Wao!!!

Sarete lì: con la mente, con il corpo e con la vostra anima… Non fuggire con il pensiero… perché dovrete essere vigili insieme a chi guida la barca, che ogni giorno deve adattare il percorso in base al livello dell’acqua che cambia a seconda della stagione e delle condizioni ambientali….
Vivrete un’esperienza VERA…. che non può essere descritta a parole, ma solo osservata ed immaginata attraverso delle immagini.

Fuori dalla caverna altra gente entusiasta come noi

Partecipando a questa “spedizione” all’interno della caverna, che permette la comunicazione dei due estremi del monte, sarete in grado di sostenere l’economia locale e di preservare insieme agli abitanti del luogo quel pezzo di Natura che si trova a Khong Lor… E, se sarete fortunati come noi, verrete invitati a mangiare cibo locale perché vi troverete nel posto giusto al momento giusto…

Le montgame attorno alla caverna

SPET-TA-CO-LO!

2 Commenti su Tham Khong Lor, Laos: tra Natura e…magia

  1. Conoscere, scoprire, assorbire nuove usanze e insegnamenti: questo dovrebbe essere uno degli scopi della vita. Grazie per condividere la vostra esperienza

  2. che bello leggervi in queste straordinarie storie di vita vissuta, si capisce che la vita semplice e’ straordinaria, Ele sei straordinaria nei racconti. Bravi ragazzi!!

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